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Web Blog delle Libertà

12 gennaio 2006

D'Alema e Fassino «sotto tutela» e l'«Opa» di Prodi e Rutelli

Oggi l'Unità dedica ben tre pagine al resoconto della Direzione nazionale dei Ds tenutasi ieri, dipingendo un delizioso quadretto famigliare in cui tutti sono d'accordo all'insegna del vogliamoci bene. Secondo quanto riportato, dopo sei ore di discussione è stato approvato all'unanimità un documento che riconosce «la sovraesposizione dei Ds sulla vicenda Unipol-Bnl» e respinge «ogni illazione calunniosa e denigratoria». Come ampiamente preannunciato dagli organi di informazione nei giorni scorsi, nel documento unitario non è presente alcun riferimento al fantomatico «Partito democratico» così caro alle ambizioni veltroniane e agli aspiranti liquidatori dei Ds, Prodi e Rutelli, che anche oggi attraverso i giornali rilanciano l'idea di inserire il riferimento al futuribile soggetto politico nella scheda elettorale per la Camera. Gli ampi stralci della relazione di Fassino pubblicati da l'Unità vogliono evidenziare come l'interesse dimostrato per la vicenda della scalata Unipol fosse unicamente legato al sostegno ideale nei confronti del movimento cooperativo, sottolineando, ad esempio, come «non è ancora del tutto riconosciuta alle imprese cooperative la piena legittimità di essere impresa». Il segretario riconosce tuttavia errori di valutazione sul tentativo di scalata e afferma: «non abbiamo prevenuto comportamenti non coerenti con principi etici».
Massimo D'Alema invece, secondo quanto riportato e come aveva già fatto in occasione della trasmissione televisiva Porta a Porta di qualche giorno fa, pone l'accento su «un deficit di riflessione», sul fatto che l'operazione Unipol-Bnl «avrebbe provocato resistenze e ostilità»: «abbiamo sottovalutato che c'era bisogno di sostegno e di alleanze. Una certa idea di autosufficienza si è rivelata azzardata». Le frasi dei due «consoli», come qualche giorno fa erano stati definiti poco carinamente da Mussi, non sono certo di chi può con credibilità smentire l'accusa di «collateralismo» mossa in primis da diversi esponenti della Margherita nei giorni scorsi. Se infatti le cooperative «rosse» sono ormai un mondo a parte rispetto al partito ex comunista, dove sta la necessità di doversi occupare della loro etica e delle loro alleanze strategiche? Se sono delle aziende come le altre ci pensi il mercato a decidere la loro sorte, perché interessarsi a loro futuro? Forse sono anche loro moralmente superiori nell'ambito delle imprese come lo dovrebbero essere i Ds nel mondo politico come ancora ribadito da Mussi?.
Al di la della poco convincente autodifesa dei due leader, il fatto politico della Direzione è nell'aver messo sotto tutela Presidente e Segretario sfruttando la loro posizione di relativa debolezza. Fassino e D'Alema sono infatti, secondo le dichiarazioni di Mussi e Napolitano, «un patrimonio da tutelare attraverso una gestione più collegiale». L'esponente del Correntone attacca anche alcuni alleati del centrosinistra che starebbero muovendo «Opa ostili» nei confronti dei Ds.
L'organo collegiale diviene la presidenza della direzione nazionale di cui ora fanno parte: Giorgio Benvenuto in qualità di presidente, Massimo D'Alema, Piero Fassino, Gavino Angius, Fulvia Bandoli, Antonio Bassolino, Pier Luigi Bersani, Vannino Chiti, Giovanna Meandri, Maurizio Migliavacca, Enrico Morando, Fabio Mussi, Pasqualina Napoletano, Barbara Pollastrini, Cesare Salvi, Marina Sereni, Livia Turco, Walter Veltroni, Luciano Violante, Nicola Zingaretti.
L'intervento di Napolitano è in realtà molto più duro di quanto riporta l'Unità. Sul Corriere della Sera, a pagina 3, il senatore a vita oltre a parlare di tutela, in relazione all'intervento di Fassino, sottolinea come fosse caratterizzato da «accenni forse troppo difensivi ed elusivi». Infine ha rimarcato la necessità di «rinnovare i rapporti tra la sinistra e il movimento cooperativo». Nei prossimi giorni vedremo se i Ds mostreranno la necessaria compattezza, per ora solo sbandierata, che consenta loro di resistere agli agguati dei loro alleati.

Fonte: http://www.ragionpolitica.it