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Web Blog delle Libertà

29 agosto 2007

Il governo è complice dell'emergenza Rom

(Articolo del 18 agosto 2007)
La seconda estate del governo Prodi vede la questione Rom diventare prepotentemente un caso nazionale. Le cronache milanesi tornano ad occuparsi di recenti episodi accaduti in alcuni campi nomadi abusivi. Trattasi di incendi, per lo più dolosi, che vengono variamente attribuiti a faide tra gruppi di immigrati, anche se non si trascura la pista xenofoba. Quali che siano le motivazioni di tali atti, non si può non prendere atto della situazione di disagio complessivo che vive il Nord; una situazione frutto della sciagurata politica dell'attuale governo. Da tempo, ormai, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani si rivolge inascoltata allo Stato centrale per avere una risposta concreta all'invasione di Rom. La sinistra italiana non vuole applicare la moratoria ai nuovi cittadini comunitari di Romania e Bulgaria, strada scelta dal resto d'Europa.
I Comuni chiedono più forze dell'ordine e maggiori risorse economiche per gestire l'emergenza. Prodi risponde picche e il ministro comunista Ferrero derubrica la questione a fatto puramente locale. Siamo all'assurdo di un governo nazionale che fa lo scaricabarile, ritenendo l'immigrazione una questione puramente amministrativa e pensando che i Comuni, per giunta attingendo dai propri bilanci, debbano comportarsi da albergatori per immigrati. Ferrero parte infatti dall'assunto che non esiste alcuna emergenza legata all'ingresso indiscriminato di immigrati. Può essere questa la posizione ufficiale di un governo degno di tal nome? I Comuni, almeno quelli volenterosi, possono solo trovare strumenti paliativi e di disincentivo alla concentrazione di immigrati. Questo, ad esempio, il caso della nuova giunta di centrodestra di Rho, importante Comune dell'hinterland milanese strappato di recente alla sinistra: qui, tramite un'ordinanza del sindaco, si impongono multe salate ai proprietari di aree o immobili inutilizzati obbligandoli a murare caseggiati abbandonati e a recintare terreni in modo tale da prevenire occupazioni abusive.
Il vice-sindaco di Milano, Riccardo De Corato, in risposta all'articolo pubblicato su questo sito lo scorso 3 luglio in riferimento alla gestione del problema Rom, tiene a sottolineare l'impegno del capoluogo lombardo attraverso il potenziamento dell'azione della polizia locale, «attivata per far rispettare le procedure stabilite dalla Prefettura, in merito all'applicazione della direttiva Ue sul soggiorno dei cittadini europei negli Stati membri, nel rispetto del decreto legislativo in vigore dallo scorso 11/7. La polizia locale, quindi, come faranno certamente anche le altre forze dell'ordine, è attivata per adottare le procedure necessarie a identificare quei cittadini dell'Unione Europea, Rom romeni compresi, che dopo tre mesi di soggiorno nel nostro Paese non hanno un lavoro e mezzi economici sufficienti per vivere e che pertanto devono essere allontanati... Dopo i controlli, queste persone verranno invitate a recarsi presso gli uffici dell'Anagrafe, dove dovranno dichiarare generalità, residenza, attività lavorativa e la disponibilità di risorse economiche sufficienti per sé e per i propri familiari, come prevede l'articolo 9 del decreto. Alla scadenza dei 90 giorni, se non saranno rispettate le condizioni previste, perderanno il diritto di soggiorno, con conseguente espulsione». Questo è quanto Milano, come Rho e come altre città, si accinge a fare coi soli propri mezzi.
Occorre tuttavia, se il governo centrale continuerà ad essere volutamente assente, non farsi troppe illusioni. Il Patto per la Sicurezza firmato con Roma e il capoluogo lombardo continua ad essere infatti disatteso. Senza un'implementazione dell'organico delle forze dell'ordine, senza soprattutto direttive politiche chiare, rispedire a casa delinquenti, accattoni professionisti e sfruttatori di minori rischia di rimanere un palliativo. Il nostro Paese, come ha affermato anche il leader dell'Udc Casini, «è l'unico in Europa dove sono tollerati campi nomadi abusivi». Non possiamo inoltre continuare ad essere indifferenti, o addirittura complici, di chi manda in strada bambini a rubare, di chi droga i propri neonati per impietosire i passanti. Un governo che non reagisce a fatti come questi finisce per colpire tutti, soprattutto i cittadini italiani più indifesi e gli immigrati stessi, e favorisce il disagio sociale e il razzismo.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Dunque bisognerebbe cacciare chiunque viene nel nostro paese e non trova una casa e un lavoro entro tre mesi, cosa impossibile anche per i giovani italiani? Va bene che bisogna mettere più controlli sui campi nomadi, ma bisognerebbe bruciare tutti i campi abusivi quando quelli legali sono pochissimi? Dobbiamo cacciare tutti i rom perché alcuni sono dei criminali? Dobbiamo affrontare un a "terribile invasione" (ma quale?) iniziando le ronde armate?
Bene, molta umanità.

21:39  

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