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Web Blog delle Libertà

04 maggio 2007

Nella Stanza del Sindaco

Gabriele Albertini, Carlo Maria Lomartire
Nella Stanza del Sindaco
recensione di Gianluca Boari
(28 aprile 2007)

Presentato il 23 ottobre scorso a Milano, Nella Stanza del Sindaco - Nove anni di governo di una metropoli che cambia, rappresenta un'occasione per ripercorrere un'esperienza polico-amministrativa che ha lasciato un segno a Milano, città ritenuta laboratorio della politica nazionale. Dopo la lunga stasi vissuta per i noti fatti di Tangentopoli, Milano, partendo proprio dalla scelta di Berlusconi di candidare un imprenditore come Gabriele Albertini, ha conosciuto un nuovo slancio attraverso il ristabilimento del «flusso di scambi fra politica e ceti operosi» come sottolinea il coautore del libro/intervista Carlo Maria Lomartire.
Il racconto di Albertini, caratterizzato da un affascinante intreccio tra cronaca politica e risvolti personali che mettono in risalto la sua umanità, prende avvio dalla rievocazione dei giorni in cui, inizialmente riluttante, fu convinto da Berlusconi ad abbandonare l'attività imprenditoriale e sindacale in seno a Federmeccanica per intraprendere la strada della politica. Albertini racconta la sua esperienza, vissuta come una vera e propria missione nonostante il senso di inadeguatezza che ha sempre, almeno in parte, avvertito durante i 9 anni di mandato e nonostante i notevoli risultati che venivano progressivamente raggiunti.
Tutto ciò che viene rievocato va interpretato in base al concetto di fare politica che l'ex Sindaco condivideva e condivide con Berlusconi. Pertanto il tema centrale del libro è quello legato alla definizione di «politico» e al rapporto tra politica e i cosiddetti «poteri forti», con espliciti riferimenti a quanto vissuto direttamente nella sua esperienza di Primo Cittadino: vertenze sindacali, battaglia per il controllo di Malpensa ecc.. Albertini sottolinea l'importanza e la concreta possibilità di essere un politico di successo attraverso l'esclusivo conseguimento dei risultati, rispondendo direttamente alla collettività. Questo è il politico professionale che va distinto dal politico professionista che troppo spesso insegue gli interessi delle corporazioni e di gruppi di cittadini essendo privo di una visione globale, di ciò che dovrebbe essere l'interesse generale e bada pertanto più all'autoconservazione che a far progredire la società. Proprio questa figura di politico diviene l'interlocutore dei poteri forti in quanto più incline al compromesso.
Grande spazio, non poteva giustamente essere altrimenti, viene dedicato anche ai tanti frutti concreti e più significativi della rivoluzione albertiniana. I più celebri sono il restauro della Scala, sviluppo e internazionalizzazione della municipalizzata AEM anche attraverso la cablatura della città e l'alleanza con la francese Edf. Tutto ciò, in realtà, non sarebbe potuto avvenire se a priori non si fosse operato per cambiare il motore della pubblica amministrazione attraverso diverse iniziative tese ad ottenere maggiore efficacia ed efficienza. Le principali delle quali furono la valorizzazione della figura del «city manager» e l'incentivazione della meritocrazia attraverso l'elaborazione del Patto per Milano siglato con i sindacati, una sorta di sperimentazione locale del patto per il lavoro di Marco Biagi.
Poiché il libro è anche il racconto dell'uomo Albertini, non mancano gli aspetti più personali quali le amicizie influenti che ebbe modo di sviluppare per effetto della sua posizione. Queste persone sono: Berlusconi, Montanelli, il Cardinale Martini, Saverio Borrelli, Rudolph Giuliani. Amicizie quindi con persone molto differenti tra loro ma che in fondo, forse, con lui hanno tutte in comune il coraggio di portare avanti le proprie idee e di questo, come Albertini, ne fanno un vanto e addirittura uno stile di vita. Coloro lo seppero sostenere nei momenti decisivi dell'azione politica, quando dovette operare le scelte più difficili. Consiglio la lettura de Nella Stanza del Sindaco a tutti coloro che vogliono conoscere l'esperienza umana e politica del Sindaco che sperimentò per primo i contenuti e l'innovazione del nuovo modo di fare politica portati in campo da Berlusconi.
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