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Web Blog delle Libertà

05 ottobre 2006

A Milano la sinistra si schiera contro il Papa

Molti hanno parlato e scritto, nei giorni scorsi, sul debole - quando non assente - sostegno al Papa dopo la reazione del mondo musulmano al discorso di Ratisbona. In Italia il gelido silenzio attorno alla persona di Benedetto XVI ha un mandante preciso: la sinistra e il suo sbandierato multiculturalismo, puntato contro le nostre radici culturali e spirituali. La sinistra italiana, prontissima ad intervenire reattivamente per deplorare qualsiasi dichiarazione di Calderoli e della compianta Fallaci, o qualsiasi decisione di Israele, è sempre stata molto restia a commentare le dichiarazioni anti-occidentali provenienti dal mondo islamico, e quando l'ha fatto si è sempre schierata contro l'Occidente. Anche in occasione di questo gravissimo episodio di intimidazione nei confronti del Papa sono state veramente poche le voci che dall'Unione si sono levate in favore dell'Occidente. Ragionpolitica da tempo denuncia la natura assolutamente antioccidentale e massificante del designo culturale e politico dei post-comunisti. I reduci della bandiera rossa non possono evitare di provare simpatia nei confronti della concezione totalizzante che l'Islam ha del mondo e della società.
A Milano, così, presso la sala del Consiglio di Zona 3, il 28 settembre l'Unione ha voluto dimostrare una volta di più la distanza che la separa dal Pontefice e dai valori fondanti delle democrazie occidentali, replicando quanto pochi giorni prima aveva fatto anche nella sala del Consiglio regionale della Lombardia. La Casa delle Libertà, che in Zona 3 ha la maggioranza, ha infatti deciso di mettere in votazione una mozione di solidarietà al Papa, ottenendo come conseguenza l'abbandono dell'aula da parte dell'opposizione. Tra gli esponenti della sinistra c'è stato addirittura chi ha ribadito la critiche musulmane alle parole pronunciate dal Papa a Ratisbona. Il documento presentato dal centrodestra ribadiva semplicemente, e senza ricerca alcuna di polemica politica, che «l'inalienabile diritto alla libertà di espressione religiosa ed all'esercizio del proprio culto è riconosciuto dall'ordinamento italiano e di tutte le democrazie occidentali, al pari della garanzia di laicità delle istituzioni, pure in mancanza del principio di reciprocità in molti Paesi di confessione islamica; che tuttavia tale impostazione culturale non può mai costituire nei confronti di alcuno il diritto di incrinare od attaccare, spesso arrivando a forme di intolleranza fisica e ad azioni a carattere terroristico, il modello di convivenza civile consolidato nelle società di formazione democratica».
Inoltre si invitava «il Parlamento, il Governo nazionale, la Regione Lombardia, la Provincia di Milano, il Comune di Milano e il Consiglio di Zona 3, a farsi promotori presso tutte le istituzioni internazionali perché nessuna inerzia e silenzio apparenti possano più indurre alcuno a ritenere, erroneamente, che il sistema di valori, di libertà e democrazia sui quali è fondata la società occidentale possa essere impunemente censurato, bersagliato ed attaccato». Non condividere queste parole significa chiamarsi fuori dall'Europa e dall'intero Occidente. Gli italiani, laici e cattolici, non si meritano questa sinistra.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

non solo a Milano. a Verbania il PDCI ha votato contro ad un comunicato di solidarietà al Papa, attaccato dagli organismi islamici.
per questa e altre notizie visita il mio blog

21:28  

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