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Web Blog delle Libertà

29 gennaio 2008

Unione in panne anche a Milano

Napoli è sommersa dalla spazzatura e dalla vergogna a causa di una classe dirigente che in più di un decennio ha fatto solo promesse decidendo sempre di non decidere. Paralizzata da interessi economici non sempre cristallini e da divisioni interne di natura ideologica che hanno alimentato irrazionali paure ambientaliste, questa sinistra è diventata vittima del mostro di demagogia che aveva creato. Ma a pagare sono i cittadini. Il defunto e non compianto governo Prodi aveva chiesto aiuto alle Regioni per rimediare all'incapacità del centrosinistra bassoliniano parlando di «solidarietà nazionale». Il buonismo inconcludente è nel Dna della sinistra italiana - basti pensare alle politiche dell'accoglienza dove nulla viene chiesto agli stranieri e nulla di concreto viene dato, costringendoli di fatto a vivere spesso nella povertà e in condizioni igienico-sanitarie disumane. Sul tema della sicurezza è stato sollevato un gran polverone dopo l'uccisione di una donna romana per mano di un cittadino rom. Veltroni, per paura di veder compromessa l'immagine personale come sindaco di Roma e leader del Pd, ha chiesto un intervento del governo. Poi tutto si è concluso nella farsa di un decreto legge scritto volutamente in maniera erronea in modo tale da essere affossato sul nascere. Questo sempre a causa delle profonde ed inconciliabili divisioni nell'ammucchiata dell'ex Unione.
Poniamoci a questo punto un quesito: che cosa significa essere solidali con i campani durante questa emergenza? Di certo non significa promettere di risolvere tutto in 24 ore, come aveva irresponsabilmente dichiarato l'ex presidente del Consiglio, trasformando i soldati in netturbini. La solidarietà che i napoletani si aspettano non è fatta di frasi da cerimonia, di false promesse e di lacrime di coccodrillo. La solidarietà è vera se si accompagna alla serietà dei comportamenti e alla volontà reale di voltare pagina. Bene, la sinistra tale serietà non l'ha dimostrata nemmeno in questa circostanza. Un primo segnale necessario - ma non sufficiente - sarebbe stato infatti quello delle dimissioni di Bassolino per manifesta incapacità a governare l'emergenza rifiuti. Persino con la tragedia campana ancora in atto la politica dello struzzo ha continuato ad imperversare, con partiti che hanno difeso le rendite di posizione attraverso la politica dei veti, senza pensare all'interesse generale.
In questo scenario, la recente cronaca politica milanese porta alla ribalta due episodi accaduti in Consiglio provinciale: lo scontro sulla realizzazione del secondo termovalorizzatore di Milano e la realizzazione della Tangenziale Est Esterna. Il capoluogo lombardo ha bisogno di un secondo inceneritore, pena il rischio di vivere la catastrofe napoletana. Nonostante ciò, la sinistra che governa il palazzo della Provincia è profondamente divisa sull'argomento. Pochi giorni fa la Regione, come riportato da Il Giornale, ha di fatto bocciato l'assurdo piano dei rifiuti elaborato dalla sinistra per le sue «ambiguità nella scelta degli impianti di termovalorizzazione», ma anche per gli «errori tecnici nella stima di crescita dei rifiuti», per l'«indeterminatezza del destino dei flussi di rifiuti» e per le «analisi economico-finanziarie». In riposta al parere della Regione (che per legge ha l'ultima parola sulla gestione dei rifiuti, in quanto i piani provinciali devono essere in linea con quello regionale) il presidente della Provincia ha dovuto annullare la seduta di Consiglio già programmata a causa dei forti contrasti interni, nell'incapacità di dare una risposta in merito ai rilievi avanzati. Il fatto è che la Cosa Rossa (Verdi, Rifondazione, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica) è contraria alla realizzazione di un nuovo temovalorizzatore per la capitale del Nord.
Altra questione, solita sinistra: sempre in Consiglio provinciale è stato affrontato l'argomento riguardante il finanziamento per la costruzione della Tangenziale Est Esterna, infrastruttura fondamentale per migliorare la mobilità nell'hinterland orientale di Milano. Solamente grazie all'ordine del giorno presentato da Forza Italia è stato possibile garantire l'impegno per la realizzazione dell'opera, visto che Verdi, Rifondazione e Sinistra Democratica sono contrari.
La Provincia di Milano, secondo il quotidiano La Repubblica, è a rischio elezioni anticipate. Tale preoccupazione non è per nulla infondata, perché il sistema delle alleanze riproduce esattamente in scala locale quello che è imploso a Roma. Inoltre, come nel caso del governo nazionale, le divisioni sono tali da far pensare ad una soluzione drastica per non trascinarsi inutilmente alla scadenza naturale del 2009.