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Web Blog delle Libertà

12 marzo 2008

A Milano il Pd attacca la Chiesa sulla legge 194

(Articolo dell'11 marzo 2008)
La disperata impresa veltroniana di evitare una pesantissima sconfitta è condotta attraverso una serie di artifici e trucchetti da prestigiatore per dare all'opinione pubblica una sensazione di rottura con il presente, caratterizzato dal fallimentare governo Prodi. Molti commentatori hanno ad esempio sottolineato come l'ex sindaco di Roma abbia a parole dichiarato di voler presentarsi da solo alle elezioni, finendo invece per imbarcare Di Pietro e i Radicali per accrescere il numero dei potenziali elettori. Tale decisione, a differenza di altri stratagemmi come la scopiazzatura del programma del centrodestra e la scelta di candidati da album delle figurine, non è tuttavia dettata da mere valutazioni numeriche ma, soprattutto, valoriali. Entrambe le formazioni politiche rappresentano contenuti ed idee che sono ancora ben presenti nel campo postcomunista.
Di Pietro è il simbolo della cultura giustizialista. Alleato del Pd, ma non inglobato in esso, consente a Veltroni di continuare a mostrare ai potenziali nuovi elettori il volto buonista del suo partito, l'immagine del movimento moderato e centrista. I Radicali sono stati invece inseriti nel Pd attraverso una operazione che potremmo chiamare di «acquisto di un brand», di un simbolo storico che possa evitare al Pd l'emorragia dell'elettorato laicista a vantaggio della Sinistra Arcobaleno dopo la mancata approvazione dei Dico. In sostanza, il Partito Radicale è protagonista dell'anteprima dei saldi di primavera: 9 deputati e quattro soldi di rimborsi elettorali per abbeverarsi alla corte di Veltroni dopo tanti scioperi della sete.
La cultura anticlericale dei radicali pervade la sinistra postcomunista italiana, diffusa anche nelle file dei suoi militanti e della sua classe politica, che non sempre riescono a nasconderla. Emblematico un episodio accaduto a Milano alcuni giorni fa. In occasione di una seduta di Consiglio di Zona 3 il Partito Democratico ha deciso di dare il parere favorevole ad una mozione a sostegno della legge 194 presentata dai radicali, in cui si definisce la Chiesa Cattolica «prigioniera di una grave forma di bulimia fondamentalista» che ha l'obiettivo di cancellare la legge vigente. Nessun riferimento invece al tema, tanto caro alla teodem Binetti, della piena attuazione della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza.
L'episodio menzionato, seppur grave, rappresenta una situazione locale ma pur sempre significativa di qualcosa che si sta deteriorando nel rapporto tra postcomunisti e cattolici nel centrosinistra. La sinistra pura non è mai stata maggioranza in Italia, per questo ha dovuto ricercare convergenze con gli orfani della Dc risparmiati da Mani Pulite. Nacque l'Ulivo, che era una federazione di forze politiche e non un partito vero e proprio come invece è il Pd. Nel partito di Veltroni il compromesso culturale al ribasso conduce e condurrà ad un'esistenza più travagliata ed esalterà, per contrasto, la scelta del Popolo della Libertà di porre l'accento, nella propria Carta dei Valori, sull'identità cristiana del nostro paese.

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1 Comments:

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