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Web Blog delle Libertà

24 marzo 2006

Prodi attacca Berlusconi e gli Usa per coprire i suoi no global

L'allarme sicurezza lanciato dagli Stati Uniti ai propri connazionali che si trovano o sono i procinto di recarsi in Italia è stato accolto in maniera molto scomposta dalle truppe cammellate del giornalismo militante di sinistra alla Furio Colombo che hanno subito sparato a zero contro gli Usa accusando l'amministrazione Bush di ingerenza nella campagna elettorale italiana. Questo teorema surreale è stato fatto proprio da Prodi che ieri, forse anche per dimostrare a se stesso di essere un leader, ha ritenuto bene di prendersela con l'ambasciatore americano a cui ha chiesto «spiegazioni».
Il portavoce del Dipartimento di Stato Americano, Sean McCormick, ha smentito ieri sera l'assurda accusa di ingerenza negli affari italiani, ribadendo la sostanza del comunicato e come sia «responsabilità» del governo americano «diramare questi avvisi» che «sono basati su fatti». Un altro portavoce, Amanda Rogers Harper, già intervenuta due giorni fa, ha voluto sottolineare come gli Usa non abbiano suggerito ai cittadini americani di tenersi lontani dall'Italia e soprattutto ha voluto smentire le interpretazioni delle sue affermazioni precedenti che erano subito state strumentalizzate dal circo della sinistra. La Harper ha infatti affermato che le preoccupazioni italiane inerenti il periodo della campagna elettorale erano di pubblico dominio. In pratica, i due esponenti del Governo americano hanno voluto sottolineare come gli Usa non si facciano influenzare dalle dichiarazioni di esponenti della politica italiana ma, come ovvio che sia, ragionano con la propria testa, pur cercando di armonizzare le loro dichiarazioni con quelle dei governanti dei Paesi alleati.
Gli Usa sono quindi realmente preoccupati per quanto potrebbe accadere in Italia. Infatti, un appello simile ai propri connazionali era stato lanciato all'epoca delle elezioni in Iraq e Afghansitan e dopo gli attentati in Spagna e in Inghilterra. L'Unità, oggi, presenta ai propri lettori due pagine intere costruite attorno a tre righe che compaiono sul sito dell'ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Il contenuto è il seguente: «Il governo italiano è al corrente di questo annuncio, che corrisponde a varie dichiarazioni pubbliche rese dalle autorità italiane». Il giornale diessino, evidentemente non contento delle chiare precisazioni americane e non potendo più parlare di favori di Bush a Berlusconi, vorrebbe almeno portare a casa il risultato minimo di poter imputare al Premier di essersi lasciato andare a dichiarazioni allarmistiche che avrebbero indotto i potenti alleati d'oltreoceano a citare la guerriglia dell'11 marzo a Milano.
Il punto sta tutto qui, la sinistra vuole continuare a sminuire i gravi fatti di cui si stanno macchiando persone e gruppi collaterali ai partiti dell'estrema sinistra fondamentali per un'eventuale vittoria dell'Unione. I signori della sinistra ritengono che gli italiani siano evidentemente degli stupidi da poter convincere che la sicurezza dei cittadini del più grande e potente stato del mondo possa essere piegata ad interessi di parte della bottega italiana. Le tre righe del sito dell'ambasciata americana vogliono semplicemente affermare la volontà degli Usa di preservare i propri cittadini da rischi per la loro incolumità evitando il rischio di offendere l'orgoglio nazionale italiano. Il modo di esprimersi che il governo Usa ha scelto non può essere stravolto per gli interessi politici del centrosinistra e per un Prodi sempre più irresponsabile e sempre meno statista.

1 Comments:

Blogger Gianluca Boari said...

La situazione della Francia è differente in quanto non è vicina alle elezioni e non ha partecipato alla missione di pace in Irak.
Non sono affatto contento che gli USA ci reputino un paese a rischio ma comprendo come per loro sia delicato esprimere il concetto senza offendere il nostro orgoglio nazionale, per questo hanno affermato che le loro valutazioni concordano con quelle del nostro Governo.
Prodi e la sinistra hanno invece preferito ribaltare la realtà per sostenere la tesi dell'inconsistenza delle ragioni di preoccupazioni al fine di evitare di essere identificati con coloro (i no global loro alleati) che sono una delle ragioni di timore degli americani.

20:44  

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