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Web Blog delle Libertà

05 marzo 2006

Duello televisivo Berlusconi-Diliberto

Allarme tra le file dell'Unione, soprattutto tra i diessini e i diellini, alla luce dell'intenzione del leader del Pdci Oliviero Diliberto di intervenire venerdì prossimo in un faccia a faccia con Silvio Berlusconi a Matrix su Canale 5. L'idea, come racconta il Corriere della Sera , inizia a prendere corpo quasi per scherzo in occasione di una recente apparizione sempre a Matrix in cui Diliberto affrontava il ministro Storace. La proposta di un confronto con il Premier poteva sembrare provocatoria visto che gli altri leader della sinistra stanno evitando scientificamente questa possibilità, terrorizzati come sono dalla capacità di Berlusconi di parlare alle persone di cose concrete.
Contrariamente a ciò che ci si poteva aspettare, la spavalderia di Mentana è stata invece premiata e ora qualcuno cerca di correre ai ripari. Tuttavia l'impresa di convincere Diliberto a desistere dalla sua voglia di tribuna sembra davvero impossibile e un passo indietro a questo punto significherebbe una manifestazione di subalternità agli alleati insieme ad una perdita di credibilità di chi punta a contendere a Bertinotti il consenso degli elettori di estrema sinistra. Certo che quel Mentana, amico dell'ulivista Della Valle, l'ha proprio combinata grossa. Da bravo giornalista si ricorda perfettamente l'unica volta in cui la sua trasmissione ha superato la rivale Porta a Porta, quando ospitò il Premier. Ecco allora la riflessione in alcune menti uliviste: se Diliberto «sdogana» mediaticamente il Premier come faremo noi altri a sottrarci al confronto diretto?
Il Corriere della Sera fa oggi una scheda dettagliata del personaggio Diliberto che quasi ci diventa simpatico, non certo per le sue idee, ma semmai per una certa memoria ad orologeria che un pò insospettisce. Gian Antonio Stella evidenzia le numerose contraddizioni politiche e personali note da tempo e che tentano di dare un'immagine dell'esponente comunista di persona inaffidabile ed incoerente. Certamente un messaggio rivolto a quegli elettori moderati, possibili elettori di centrosinistra, che se lo troveranno in tv e inevitabilmente cominceranno a chiedersi se l'altro, Prodi, abbia effettivamente paura di un confronto televisivo con Berlusconi. Il più grande quotidiano nazionale, diretto da un noto sostenitore del centrosinistra ed in particolare della componente ulivista, oggi più di altre volte si fa traduttore delle paure e dei sentimenti di alcune forze politiche, che per vincere le elezioni sono impegnate in una spasmodica rincorsa verso l'elettorato moderato.
Diliberto del resto ha tutto da guadagnarci nell'incontrare Berlusconi in quanto la polarizzazione estrema dello scontro tra gli schieramenti gli può portare dei vantaggi. Dal suo punto di vista bruciare una bandiera israeliana o utilizzare il Premier come catalizzatore dell'odio politico non è molto differente. Ora che i rifondatori comunisti interpretano il ruolo dei no global educati, per il Pdci possono aprirsi diverse possibilità in più per erodere il consenso ai cugini. L'incontro-scontro tra Berlusconi e Diliberto sarà un'occasione in più per i cittadini italiani di percepire le forti differenze di cultura politica e valori di riferimento esistenti tra i due schieramenti proprio grazie al fatto che il Pdci non può permettersi l'ambiguità di Prodi, Fassino, Rutelli né il finto buonismo dell'ultimo Bertinotti.