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Web Blog delle Libertà

24 febbraio 2006

La strategia della sinistra per nascondere i veri estremisti

L'Unità di oggi accusa il Corriere della Sera di non aver legato il nome del leader della Fiamma Tricolore, autore di alcune frasi infelici sul tema delle persecuzioni agli Ebrei, a Silvio Berlusconi. Il maggiore quotidiano nazionale, che certamente non può essere annoverato tra i pochi organi di informazione vicini al Premier, avrebbe dovuto sottolineare maggiormente «l'accordo a parole con la Casa delle libertà» che avrebbe il partito di destra. Lecito chiedersi se l'attacco al Corriere sia in qualche modo una conseguenza delle cronache particolarmente complete apparse nei giorni scorsi in merito al corteo organizzato da Verdi e Comunisti Italiani a Roma, in occasione delle quali si sono messe al rogo bandiere israeliane. Chissà allora come il «moderato» Furio Colombo, autore dell'editoriale di oggi de l'Unità, potrà pensarla leggendo il quotidiano di via Solferino in cui si fa riferimento alla possibile candidatura al Senato di Mario Coen, un ebreo che fa parte del piccolo partito di Romagnoli e che un tempo aderì alla Repubblica di Salò.
Quindi, per coerenza, ci aspettiamo che domani, dalle striminzite pagine del giornale dei post comunisti, arrivi un'accusa a Mieli sull'episodio di mancata partecipazione alla campagna di discredito del Premier, mascherata da eccessivo revisionismo storico. L'editoriale di Colombo, di cui abbiamo fatto cenno, si occupa di presentare un presunto filo logico di avvenimenti che dimostri la deriva estremista della Cdl. Ecco, quindi, iniziare con la tesi di un'Italia che «ha distrutto decenni di vita democratica ispirata ala Resistenza» e ai patti di civiltà «contratti con gli altri paesi del mondo attraverso le Nazioni Unite». Insomma, una vera e propria catastrofe, l'alba di un'era nefasta e catastrofica per il Paese. I colpevoli di tanta devastazione? Naturalmente Berlusconi complice di lavorare ad accordi elettorali con le forze di destra che fanno riferimento alla Mussolini, che solo un anno fa fu aiutata a raccogliere le firme per presentare la lista alle regionali da esponenti del centrosinistra.
Poiché la questione del rogo delle bandiere israeliane non può essere totalmente tacitato, ecco allora descrivere il corteo di sabato scorso come un evento «quasi del tutto disertato dalla sinistra», in cui la vergognosa frase del sindaco comunista di Merano, «Israele è un pugno nello stomaco dell'umanità», viene spersonalizzata come se fosse stata pronunciata da una persona qualsiasi senza alcuna responsabilità istituzionale. Un corteo voluto da due forze fondamentali del centrosinistra come Verdi e Pdci, a cui hanno partecipato esponenti di Rifondazione Comunista come Ferrando. Era presente, come organizzatore, anche Diliberto, ex ministro della giustizia per i governi della sinistra, altro che diserzione! La strategia comunicativa dei vari Furio Colombo di turno di questi ultimi giorni, appare come il maldestro tentativo di nascondere l'esistenza dei veri estremisti che costituiscono l'Unione e che hanno concorso alla stesura delle lacunose linee programmatiche della coalizione di centrosinistra. Gli italiani, però, non sono stupidi e sanno bene che nel centrodestra non trova dimora chi usa oggi, nel 2006 e non sessanta anni fa, la violenza come strumento per perseguire le proprie idee politiche. Al contrario, questi personaggi vorrebbero sedere in parlamento a poche poltrone di distanza da Furio Colombo.